Palazzo Bressa

La nostra storia comincia… nel 1326, quando venne chiamato a Treviso un celebre medico bresciano, Bettino Bettignoli, il quale si stabilì poi in città. Come accadeva a quel tempo a tutte le famiglie provenienti da fuori città, la famiglia fu sempre più frequentemente chiamata con il nome del luogo di origine, finché rimase solamente il nome di Bressa.
Venceslao Bressa, nel 1493, volle legare la fama della casata ad un grande palazzo che ne celebrasse la ricchezza e la potenza. Che si trattasse di un Palazzo degno di un sovrano è testimoniato dal fatto che esso fosse utilizzato dalla Repubblica Veneta per ospitarvi i personaggi di riguardo di passaggio per la città: nel 1574 vi fu ospitato Enrico III, re di Francia.

La potenza dei Bressa raggiunse l’apice nel 1652, quando la famiglia fu aggregata al Patriziato veneziano, sebbene al prezzo di 100.000 ducati. Da allora i Bressa abitarono alla Ca’ d’Oro, la nuova sontuosissima residenza costruita in Venezia. Cominciò tuttavia anche il tracollo economico. Tanto che nel 1674 i Bressa, un tempo ricchissimi e potenti, dovettero vendere gli arredi del palazzo per ripianare i debiti fiscali.
Nel 1764 gli eredi rifiutarono l’eredità del palazzo, a causa degli enormi debiti che gravavano su di esso. Ai guasti dell’abbandono si aggiunsero ben presto i danni provocati dalle truppe francesi, austriache e anche russe, che vi si acquartierarono. L’ultimo proprietario acquistò il palazzo esclusivamente per spogliarlo di tutto il materiale asportabile. Completata la demolizione, l’area del palazzo fu donata nel 1826 al Comune, il quale vi ricavò una piazza, quella piazza Bressa che sarebbe poi divenuta piazza della Vittoria.