Job shadowing Torhout (Belgio) 16-30/4/2023

Introduzione esperienza
Nell’ambito dell’Erasmus +, l’Istituto “ITE Riccati-Luzzatti” ha partecipato ad un progetto di job shadowing con due docenti, per un periodo di due settimane, dal 16 al 30 aprile c.a., a Torhout, in Belgio.
L’obiettivo è stato quello di affiancare i colleghi docenti delle scuole di destinazione, per comprendere il funzionamento del sistema educativo in una realtà estera, l’organizzazione della struttura partner, la loro didattica in generale e quella di alcune discipline specifiche.
Sul piano individuale, l’esperienza si proponeva anche di arricchire e implementare il bagaglio culturale personale e professionale, a livello linguistico, didattico e metodologico, sia relativamente alle proprie discipline che all’opportunità di lavorare in team.

Sistema scolastico belga
Il sistema scolastico belga prevede l’obbligo scolastico dai 6 ai 18 anni ed è così strutturato

  • 3-6 anni: scuola dell’infanzia (consigliata ma non obbligatoria)
  • 6-12 anni: scuola primaria, termina con esame conclusivo – CEB -, obbligatorio per passare al ciclo successivo
  • 12- 18 anni: scuola secondaria, suddivisa in quattro indirizzi complessivi, generale, tecnico, artistico e professionale

La scuola secondaria dura sei anni, è divisa in tre bienni e non si conclude con un Esame di Stato. Il primo biennio ha carattere generale e una funzione orientativa.
E’ possibile scegliere tra tre diversi indirizzi: generale, tecnico, professionale.
L’indirizzo generale propone una formazione indicata soprattutto per chi intende iscriversi all’Università; gli studenti possono scegliere se sviluppare maggiormente l’ambito letterario, scientifico, economico o artistico.
L’indirizzo tecnico unisce la preparazione tecnica ad un formazione di base sia in ambito letterario che in quello scientifico mentre l’indirizzo professionale è orientato al mondo del lavoro; gli studenti, in entrambi i casi, possono poi conseguire un bachelor al termine di un corso universitario triennale. Gli studenti degli istituti professionali possono anche frequentare un settimo anno di specializzazione.
La scuola è gratuita fino ai 18 anni, anche se i genitori possono essere chiamati a contribuire per la maggiore offerta formativa.
Le scuole belghe si dividono in scuole finanziate dal Governo (gestite da province, comuni o di proprietà delle tre Comunità – Fiandre, Vallonia, cantoni di Eugenio e Sankt Vith-) e in scuole cattoliche sovvenzionate dalla Chiesa.

È possibile cambiare scuola in corso d’anno ma viene fissata una data precisa, quest’anno il 18 aprile, per calcolare il numero di iscritti e quindi poter avere organico e finanziamenti adeguati.

Presentazione scuola

La scuola partner del progetto è lo Scholengroep Sint-Rembert di Torhout, piccola cittadina di poco più di 20.000 abitanti, nelle Fiandre occidentali, che ha proprio in questa struttura la principale ragione della sua esistenza e delle sue infrastrutture (stazione ferroviaria, autobus, piste ciclabili).
Come si può desumere dal nome, è quello che noi definiremmo un Istituto comprensivo e “diffuso”, in quanto, da un lato, raggruppa più ordini di scuole, dalla materna alla primaria alla secondaria, dall’altro è organizzata in un campus principale, ma con sedi dislocate anche in altri punti della città, più e meno contigui, ed in comuni limitrofi.

È, inoltre, una scuola “privata”, in quanto cattolica e, come tale, sovvenzionata dalla Chiesa (e non da province o comuni o dalle tre Comunità); tuttavia, come tutte le scuole in Belgio, è considerata “pubblica”, nel senso che anch’essa è gratuita per gli studenti fino ai 18 anni, cioè fino alla fine dell’obbligo scolastico.

La nostra osservazione si è focalizzata sulla scuola secondaria, o meglio quella “corrispondente” alla nostra secondaria di secondo grado, articolata in due bienni (3^ e 4^, ossia secondaria di secondo grado, e 5^ e 6^, ossia secondaria di terzo grado), e frequentata dagli studenti dai 15 ai 18 anni.

L’offerta formativa prevede i seguenti indirizzi:

  • Istituto tecnico libero VTI
  • Istituto di agricoltura e orticultura VLTI
  • Istituto tecnico Sint-Vincentius SiVi
  • Collegio San Giuseppe

L’orario è impostato su 5 giorni (lun-ven), ogni ora di 50 minuti, mattina e pomeriggio, tranne il mercoledì, quando le lezioni terminano alle 12:05:

  • 8:30-9:20
  • 9:20-10:10
  • break
  • 10:25-11:15
  • 11:15-12:05
  • pausa pomeridiana con attività sportive e ludiche / pranzo
  • 13:15-14:05
  • break
  • 14:20-15:10
  • 15:10-16:00
  • possibilità di fermarsi a studiare fino alle 18:00

Dopo la primaria, per il primo biennio si può scegliere il percorso A (per licei e tecnici) o B (per tecnici o professionali.

Percorso A: 28 ore di istruzione generale più 4 ore di istruzione specifica.

  1. Istruzione generale, per chi ha concluso la primaria con voti sufficienti e si vuole concentrare sulle materie di base, con meno approfondimenti e ritmo più lento, e poi continuare ovunque, tranne che nei licei e nelle Stem; o per chi è uscito con voti buoni o eccellenti, vuole più approfondimenti e un ritmo più veloce, e poi proseguire in qualsiasi indirizzo.
  2. Istruzione specifica: prevede 4 ore settimanali in più, non è vincolante per gli anni successivi: lingue classiche, lingue moderne (spagnolo), economia e comunicazione, scienze Stem (scienze, tecnologia, ingegneria, matematica), tecnologie Stem, scienze sociali e naturali, sport
olandese4
francese4
matematica4
geografia2
storia1
religione2
educazione civica1
musica1
scienze naturali2
tecnologia2
educazione dell’immagine2
scienze motorie2
inglese1
opzionale4
totale32

Dopo il primo biennio, si possono scegliere 3 opzioni, anche sulla base delle indicazioni del Consiglio di classe, e optare anche per il CLIL (storia in inglese o francese):

  • indirizzo base di 25 ore, in modalità approfondita o meno
  • 5 ore in più, tra lingue classiche, lingue moderne (spagnolo), economia e comunicazione, scienze Stem (scienze, tecnologia, ingegneria, matematica), tecnologie Stem, scienze sociali e naturali, sport
  • 2 ore in più: 2 ore francese o matematica, oppure 2 ore a scelta secondo interesse (sostituite da corsi di recupero, se materie base insufficienti)
olandese4
francese3
matematica4
geografia1
storia2
religione2
educazione civica1
musica1
scienze naturali1
tecnologia2
scienze motorie2
inglese2
totale25

Percorso B (tecnici e professionali)

olandese4
francese2
matematica4
geografia2
ingegneria csv
religione2
tecnologie Stem1
scienze naturali2
tecnologia informatica1
scienze motorie2
inglese1
opzionale3 educazione creativa e sociale, sport, stem
totale32

Strutture

  • Mensa interna De Brug, duemila pasti al giorno, aperta a tutti gli studenti e docenti (aree e ingressi distinti, due turni 11:15 e 12:05), 6,50€ a pasto
  • Sportbox, con 4 palestre per basket, volleyball, danza, altri sport indoor; altre palestre in ogni complesso e indirizzo, piscina, campi esterni, arena per equitazione, pista atletica
  • Labocomplex, con laboratori scientifici di fisica, chimica, biologia
  • Laboratori per la lavorazione del legno, meccanica, elettronica, moda
  • Orti, serre, giardini, ricoveri macchinari e attrezzi, stalle per mucche e cavalli, aeree per allevamento maiali (VLTI), arena per equitazione (questa è una delle due scuole per equitazione in Belgio)
  • Convitto dal lunedì al venerdì, con colazione, pranzo e cena nella mensa interna
  • Chiesa
  • Copisteria
  • Aula musica
  • Biblioteche per ogni indirizzo
  • Aule docenti in ogni edificio (9), con tavoli, divanetti, piccola cucina attrezzata
  • Reception in ogni edificio
  • Aula magna per ogni indirizzo
  • Ampie sale attrezzate con tavoli, divanetti e sedie per sosta studenti in attesa di accedere alle classi, per ogni indirizzo
  • Giardini e aree attrezzate per sport e gioco
  • Aule riunioni docenti e dirigenti
  • Uffici amministrativi, dirigenti e counselor
  • Ufficio Erasmus+
  • Parcheggio interno biciclette
  • Aule informatiche
  • Aule delle classi perlopiù molto ampie, luminose, con banchi senza sottobanco, postazione attrezzata per docente (laptop), lavagne a pennarello, lavagne digitali, tasche per cellulari, tende oscuranti elettriche o meno
  • Armadietti con serratura in tutti i corridoi, sia per gli studenti che per i docenti (in prossimità delle aule docenti)

Funzionamento scuola

  • Aule
  • gli studenti si spostano di aula ogni ora, possono avere anche blocchi orari consecutivi di due ore nella stessa aula, possono ruotare in aule dello stesso edificio o di edifici diversi
  • in genere, ogni insegnante ha la sua aula, spesso attrezzata in funzione della disciplina
  • la pulizia delle aule viene effettuata nel weekend, ma in ogni aula c’è una scopa; il lunedì mattina gli studenti rimettono a posto banchi e sedie
  • Assenze e ritardi
  • rarissimo che qualche studente chieda di uscire durante l’ora per andare in bagno
  • raro anche l’ingresso in ritardo: nel caso, gli studenti si recano in un ufficio apposito, che rilascia un tagliando da consegnare all’insegnante, per l’annotazione nel registro
  • PC e cellulari
  • i ragazzi raramente usano il laptop a scuola, nonostante ci sia la possibilità di noleggiarne uno dalla scuola per € 75 l’anno. Chi lo utilizza, generalmente, è perché ha i libri in forma digitale (pochi). La fornitura di laptop è finanziata con fondi governativi allo scopo destinati che non si sa se verranno confermati nei prossimi anni.
  • in ogni aula c’è un pannello di stoffa con tasche numerate per depositare i cellulari, ma non tutti gli insegnanti lo richiedono all’inizio della propria ora. In genere ai ragazzi dell’ultimo biennio non viene richiesta la consegna. Di solito, gli studenti tengono sopra il banco libro con foglio o quadernone ad anelli, astuccio, borraccia, raramente usano il cellulare durante le lezioni.
  • Lezioni
  • alla prima campanella sono tutti in classe, alla seconda la lezione parte, senza appelli, registri, interazioni particolari con gli studenti. Il docente apre il registro di classe solo se vede studenti assenti. Il registro riporta anche le foto degli studenti.
  • Libri di testo
  • nel registro elettronico, sono caricati tutti i testi adottati, distinti per materia, nell’edizione in dotazione all’insegnante (con esercizi, prove di verifica, materiali di approfondimento)
  • Valutazione
  • non c’è voto di condotta, ma l’insegnante, dopo alcuni richiami, può allontanare lo studente dall’aula e mettere nel registro una nota per la famiglia. Nei casi più gravi, è prevista la sospensione e l’espulsione dalla scuola
  • due o tre le sessioni di esame, a seconda degli indirizzi: una prima di Natale, una prima di Pasqua (licei), una a giugno. Prevedono prove scritte e orali, inerenti il programma disciplinare svolto o, a giugno, tutto il programma.
  • alla valutazione concorrono, in proporzioni variabili rispetto alla disciplina e al monte ore, alcune verifiche formative, partecipazione alle attività didattiche in classe, comportamento
  • Docenti, counselors, assistenti
  • non sono previste, in genere, sostituzioni per i docenti assenti: i ragazzi vanno in un’aula studio, con la sorveglianza degli assistenti
  • esiste la figura dell’assistente, che sorveglia le aree esterne, i cancelli, la mensa, gli studenti allontanati dall’aula o in aula studio
  • i docenti non fanno sorveglianza fuori dalle loro aule
  • esiste un servizio di counselling per le esigenze di studenti (e docenti): lo studente può rivolgersi ad un qualsiasi docente, poi al coordinatore, agli educatori, al counselor (appuntamento), che, in ultima istanza, può indirizzarlo al servizio sociale, con cui la scuola ha avviato una proficua collaborazione
  • anche qui si registra un’impennata di casi di disagio, dopo il Covid; in particolare, fenomeni di bullismo e cyberbullismo e disordini alimentari
  • per insegnare nella scuola, non sono previsti concorsi, ma il reclutamento diretto, tanto che nel sito della scuola chiunque può vedere le posizioni vacanti. Si diventa insegnanti dopo un percorso di tre o cinque anni, a seconda del quale si accede all’insegnamento nel primo o nel secondo biennio e si percepiscono stipendi diversi, di almeno un terzo, comunque, superiori a quelli italiani
  • per ogni classe viene nominato un coordinatore; i coordinatori possono essere due nelle classi particolarmente numerose (più di 24 studenti). Il coordinatore incontra i genitori degli studenti due o tre volte all’anno, nel tardo pomeriggio-sera, generalmente in corrispondenza delle scadenze intermedie; non sono previsti colloqui settimanali e con i singoli docenti, salvo esplicita richiesta dei genitori
  • gli impegni collegiali variano in base al biennio e al tipo di Istituto; in genere, i docenti dell’ultimo biennio si incontrano settimanalmente per programmare le attività specifiche. Il collegio docenti si riunisce di norma quattro volte all’anno. Spesso, la riunione si conclude con un momento conviviale organizzato dall’Istituto.
  • i docenti di economia (politica e aziendale) hanno un costante e proficuo rapporto con l’Università di Gent. Ogni anno viene organizzata una giornata di formazione e di aggiornamento sia in merito ai contenuti (ad es. nuova disciplina in materia dei contratti di lavoro e programma governativo di riforma in materia fiscale) che alla metodologia (design thinking, escape room, gamification per l’economia aziendale)
  • Stage, Internship e Opendoor
  • la partecipazione a programmi di internship avviene su base volontaria per gli studenti dell’indirizzo liceale ed è invece obbligatorio per il tecnico e il professionale
  • gli stage possono essere organizzati in modi diversi a seconda del periodo e del luogo dell’esperienza. Sono previste le seguenti opzioni:
  • un giorno a settimana (generalmente il venerdì) per 10 settimane
  • – un periodo continuativo di 10 giorni se in Belgio o di un mese se all’estero; in questo caso viene effettuato in primavera, in coincidenza con le vacanze di Pasqua e la pausa per le valutazioni del secondo periodo
  • gli studenti possono anche partecipare a programmi di internship in estate; le sedi vengono richieste dagli studenti ma assegnate dal docente responsabile, 1 per istituto. I paesi esteri preferiti sono Francia, Olanda, Germania; non mancano altre destinazioni come Svezia, Austria, Italia, Canada, Senegal. Complessivamente, le destinazioni estere rappresentano il 30% del totale.
  • la valutazione dell’esperienza avviene tramite autovalutazione dello studente, valutazione del tutor aziendale e del docente tutor. Si dà maggior importanza alla comprensione del compito e alla cura nell’esecuzione, all’autonomia e all’attenzione, alla perseveranza e resilienza, all’interesse, all’ordine e all’affidabilità. Negli stage all’estero, vengono organizzate video-chiamate ogni 10 giorni, salvo esigenze specifiche. Gli studenti sono invitati a documentare le attività con foto o brevi video, al fine di raccontare l’esperienza tramite una presentazione multimediale.
  • è previsto un unico grande opendoor per le famiglie interessate, di norma nella prima decade di maggio; altri incontri possono essere organizzati in orario serale, solo per i genitori.

Riflessioni sull’esperienza
Le due settimane di job shadowing hanno consentito non solo di osservare ma anche di capire il funzionamento della scuola e la metodologia didattica adottata, anche nelle discipline da noi insegnate.
Certamente il fattore linguistico ha rappresentato un ostacolo, dal momento che la lingua parlata in questa area del Belgio, e, quindi, di insegnamento, è il dutch o flemish (olandese o fiammingo); tuttavia molti docenti sono bilingui/trilingui (qui la seconda lingua è il francese, la terza l’inglese) e questo ha consentito un’interazione comunque costante ed efficace. Inoltre, viene realizzato, in molte classi, anche il Clil, con l’insegnamento della storia in inglese o francese, e questo ha permesso una comprensione approfondita anche dei contenuti disciplinari.
Al primo impatto, indubbiamente, prevale un senso di disorientamento e insieme meraviglia e apprezzamento: ci siamo trovate di fronte ad una macroscopica differenza di struttura, complessità organizzativa (orari, sorveglianza, coordinamento attività, ecc.) e offerta di servizi, trattandosi di un Campus pensato come una sorta di “cittadina scolastica”.
Poi, l’opportunità di vivere il quotidiano scolastico ha consentito di separare, in parte, il “contenente” dal “contenuto”.
Innanzitutto, ciò che, in particolare, ci ha colpito ed è, a nostro avviso, uno dei punti di forza del Sint-Rembert, è la grande attenzione che la scuola riserva al benessere degli studenti ma anche a quello di tutto il personale docente.
Si favoriscono, in modi diversi, i rapporti e le interazioni tra i ragazzi (luoghi di aggregazione al chiuso e all’aperto, mensa, biblioteche, iniziative condivise come la “corrida” o il “Rembertdag”), si dà grande peso allo sport, in tutte le sue forme (palestre, corsa campestre per tutti, piscina, aree all’aperto per giocare anche nei momenti di pausa, insegnamento di ginnastica artistica e danza per tutti), si presta grande attenzione ad una alimentazione sana (non ci sono distributori automatici, solo erogatori gratuiti di acqua; anche in mensa, nessuna bevanda, se non acqua gratuita; bevande alla frutta a pagamento), ci si prende cura delle problematiche adolescenziali (colloqui con counselor), si offrono spazi per lo studio durante e dopo l’orario scolastico.
Idem per i docenti: si avverte chiaramente l’intenzione di creare un ambiente di lavoro piacevole, sereno, accogliente, con tanti spazi dedicati, in cui non ci sono solo materiali didattici e armadietti, ma una sorta di “salotti” con annesse cucine attrezzate, le foto dei nuovi docenti appese, le proprie cose lasciate lì insieme a quelle degli altri, l’attenzione agli arredi, la tazza di tè o caffè da condividere prima dell’inizio delle lezioni o nella pausa di metà mattina, il pranzo portato da casa e consumato senza fretta. E poi dei momenti conviviali, dopo i collegi docenti, come lo Spring drink, una sorta di cena in piedi offerta dalla scuola, servita dagli studenti, in cui, per circa due ore, si ha l’occasione di parlare anche di altro.
È chiaro che questa attenzione nasce anche dal fatto che gli studenti passano al Sint-Rembert quasi 8 ore della loro giornata, e questo ha, ovviamente, anche un rovescio della medaglia. Sabato e domenica sono giorni di riposo per tutti, è vero, ma a rimetterci è lo studio domestico quotidiano (difficilmente pensabile, considerato anche che molti studenti risiedono in altre città o nella campagna circostante), ma anche le attività sportive e le relazioni extrascolastiche.
Questo ci porta inevitabilmente alla riflessione sulla didattica, progettata tenendo conto anche di questo tipo di orario, oltre che degli obiettivi disciplinari prefissati (spalmati, comunque, su 6 anni, anziché 5), delle competenze che si vogliono raggiungere, dell’indirizzo della scuola e della molteplicità di materie che lo caratterizzano, dell’eterogeneità delle classi, spesso articolate.
La lezione di storia osservata è normalmente “intensa”, nel senso che i 50 minuti vengono sfruttati tutti, senza burocrazia di alcun tipo (appello, registro, giustificazioni), senza interazioni “introduttive” con gli studenti, dritti al punto, e quello che si fa lo si fa in classe: il docente ricapitola attraverso domande veloci e risposte essenziali i contenuti della lezione precedente, presenta i nuovi contenuti attraverso immagini o brevi testi, evidenzia ciò che è più importante, mostra un breve video, stimola le risposte creando una lezione “induttiva”, anche se, in realtà, il ragionamento è orientato e guidato dal docente, qualche breve esercizio di ricapitolazione (tabella da completare o risposte brevi).
Per quanto riguarda, invece, economia politica ed economia aziendale, confluiscono in un’unica disciplina, che viene insegnata suddividendo e alternando gli argomenti nel corso degli anni. Per l’aspetto contabile, si procede per definizione dei concetti chiave, breve spiegazione operativa dell’aspetto gestionale considerato, individuazione dei conti nel piano dei conti, rilevazione nei mastrini che riportano nell’intestazione il numero di conto, breve considerazione sugli effetti dell’operazione dal punto di vista economico, patrimoniale e finanziario e, per ultimo, registrazione a libro giornale. Molta attenzione viene assegnata al commercio internazionale e alla politica monetaria e valutaria. Gli studenti, dal canto loro, lavorano per piccoli gruppi o individualmente nell’esecuzione di un breve esercizio, a cui segue la correzione alla lavagna. L’esercizio è tratto dal libro di testo e diventa parte integrante della spiegazione.  Talvolta, invece, l’insegnante riassume il concetto dopo una breve discussione e gli studenti compilano man mano le sezioni già predisposte, costruendo così il materiale su cui dovranno poi studiare. In alcuni casi, poi, il docente utilizza proprie dispense, che ricalcano, nella struttura, il libro di testo.
In diritto, grande importanza viene data al diritto penale; le lezioni sono supportate da presentazioni con preciso riferimento alle fonti normative e brevi video; gli studenti rispondono alle domande-guida del libro di testo su indicazione dell’insegnante e il libro stesso diventa la sintesi dei contenuti essenziali che dovranno essere studiati per la verifica.
In generale, comunque, oltre le due/tre previste in un anno, pochissime verifiche in classe (vengono, piuttosto, assegnate per casa, oppure sono preparatorie all’esame di fine periodo o riguardano qualche approfondimento), con consegne che guidano in modo particolareggiato i vari passaggi da sviluppare nella risposta (step 1, step 2, ecc.); nessuna interrogazione, se non le brevi ma frequenti domande durante la lezione e l’orale conclusivo a giugno.
È, dunque, una didattica che mira all’essenziale, come si riflette anche dall’impostazione dei libri di testo, estremamente snelli, per “schede”, in cui spesso predomina il linguaggio non verbale (immagini, grafici) e la parte relativa agli esercizi. Spiegazione e testo vanno di pari passo, procedendo per spunti, concetti scarni ed essenziali, coerenti, d’altra parte, con la tipologia di preparazione richiesta dalle due o tre verifiche annuali.
Ultima considerazione riguarda il tema dell’inclusione, che, in realtà, in Belgio, non è sostanzialmente prevista, dal momento che per le diverse forme di disabilità esistono “scuole speciali” dedicate e strutturate secondo le diverse necessità. Il Sint-Rembert, quindi, come le altre scuole belghe, utilizza il termine “inclusione” sostanzialmente per qualche caso di Dsa e Adhd, prevedendo un adattamento della didattica ma non il supporto di specifici insegnanti.
Quanto alle situazioni di svantaggio linguistico, socio-economico, culturale, non sembrano particolarmente presenti in questa realtà scolastica

Meeting
Pieter Van Landeghem, referente progetto Erasmus+ e docente IT
Hilde Martins, dirigente SiVi
Martine de Zutter, dirigente Collegio Sint-Joseph
Silke Deschoemaeker, dirigente VLTI
Maureen Vansevenant, counselor studenti, docenti, famiglie e docente inglese
Giordano Kooiman, counselor e docente sport
Annemie , docente olandese e inglese
Ann Stael, dirigente Sint-Rembert
FILMATO JOB SHADOWING e PRESENTAZIONE